I bambini iperattivi: una panoramica

Come sono i bambini iperattivi? I bambini iperattivi appaiono facilmente irritabili, litigiosi, in continuo movimento. Tendono ad arrampicarsi ovunque e in situazioni in cui non è appropriato, faticano a stare seduti durante i pasti e a scuola durante le lezioni, sono rumorosi e molto reattivi alle stimolazioni. Il loro sonno è spesso irregolare, hanno continui risvegli notturni, non sanno aspettare, sono impulsivi e frettolosi, sono maldestri: rovesciano bicchieri e rompono oggetti.

Appaiono invadenti e spesso finiscono per infastidire gli altri e creare disagio; parlano sempre, sono poco rispettosi delle regole e/o tendono a cambiarle di continuo.

Quando giocano appaiono distratti, disorganizzati, passano velocemente da un gioco all’altro, faticano ad aspettare il proprio turno e mostrano difficoltà nel gioco collaborativo.

 

Cos’è l’ADHD?

 

L’acronimo ADHD è di origine inglese e per esteso significa Attention Deficit Hyperactivity Disorder. La sindrome da deficit di attenzione e iperattività è stata inquadrata e definita scientificamente soltanto di recente, circa venti anni fa negli Stati Uniti.

La sindrome da deficit di attenzione e iperattività si caratterizza per un eccesso di attività motoria, mancanza di attenzione, impulsività, disorganizzazione, non imputabili a disabilità intellettive. I sintomi si possono presentare in due o più ambienti di vita (casa, scuola..) e interferiscono in modo negativo sul funzionamento e sviluppo del bambino.

Si tratta di un disturbo neuro-psichico che colpisce durante l’età evolutiva. Si può stimare che questo disturbo interessi circa il 4-5% dei bambini e che in circa la metà di essi, il disturbo continui anche in età adulta.

Questo spiega perché sia così importante agire tempestivamente e con un approccio adeguato, in modo da prevenire futuri disagi sociali.

Il cervello dei soggetti colpiti da questo disturbo quando è esposto a molteplici impulsi e informazioni cerca di elaborarli ma questo, tende a rendere il soggetto impulsivo, disordinato, poco attento e ipercinetico. Questa ipersensibilità agli stimoli esterni li trasforma come in “palline impazzite del flipper”, sono bambini che iniziano mille attività terminandone pochissime.

 

Come riconoscere questo disturbi: segnali a cui fare attenzione

 

Non sempre è facile, per un genitore, riconoscere questo disturbo dell’età evolutiva nel proprio bambino, in quanto vivacità e irrequietezza sono tipici di molti bambini di questa età.  L’iperattività, tuttavia, si manifesta attraverso alcuni sintomi.

L’area motoria è caratterizzata da irrequietezza motoria, dal non riuscire a mantenere la posizione seduta per tempi lunghi, da frequenti dondolamenti. Si osserva un continuo movimento, sono bambini che corrono, saltano, scivolano di continuo. Le loro mani toccano, spostano oggetti e fanno cose ancor prima di pensare a cosa vogliono fare.

Nelle situazioni motorie rapide o confuse, si osserva una crescente eccitazione che fatica a rientrare.

Per quanto riguarda l’area linguistica, tendono a perdere le istruzioni verbali, a parlare di continuo, a interrompere gli altri, a dare delle risposte talvolta sconnesse rispetto alle domande che gli vengono poste. Tendono a fare commenti non richiesti.

Sono bambini intelligenti ma tendono a trascurare i particolari, sono caratterizzati da una rapidità di pensiero e facili alle dimenticanze.

Hanno una scarsa tenuta attentiva, sono molto reattivi, instabili, impazienti e umorali.

A livello sociale, faticano a portare a termine impegni, ad ascoltare gli altri, hanno condotte inadeguate, provocano e possono apparire prepotenti.

In questi bambini si osserva una scarsa tolleranza alla frustrazione, una ricerca immediata della gratificazione e una caparbietà e insistenza eccessiva.

Tendono alla conflittualità e possono mostrare comportamenti oppositivi ed eccessi d’ira e di collera.

In età prescolare si osserva maggiormente l’instabilità motoria, gioco ridotto e semplificato, litigiosità, mancanza di senso del pericolo con numerose situazioni in cui si fanno male.

In età scolare si osservano maggiormente comportamenti impulsivi e difficoltà a mantenere l’attenzione che possono causare un basso rendimento scolastico. Sono bambini che tendono ad avere una bassa autostima e a volte vivono il rifiuto da parte dei compagni causato dai loro comportamenti non adeguati nelle relazioni con i pari.

Spesso il comportamento dei bambini con ADHD ha lo scopo di evitare compiti impegnativi, ottenere l’attenzione dei compagni o dell’insegnante (seppur in modo inadeguato) e ottenere regali e ricompense dai genitori.

 

Cosa bisogna fare e a chi rivolgersi per diagnosticare l’ADHD

L’ADHD è una sindrome a carattere prevalentemente genetico che può essere diagnosticata in seguito a una consulenza specialistica. I sintomi devono essere presenti prima dei 12 anni.

E’ necessario effettuare una prima visita con un neuropsichiatra infantile (il medico, specializzato nei disturbi dell’età evolutiva) che effettuerà un attento esame clinico e un’osservazione del comportamento, nonché la consulenza con i genitori, gli insegnanti e quanti si prendono cura del bambino.

In seguito valuterà la necessità di somministrare dei test psicologici appositamente studiati e, in base alle risposte, verrà effettuata una diagnosi. Qualora la sindrome ADHD dovesse essere effettivamente diagnosticata, è necessario aiutare il bambino con un trattamento psicomotorio o psicologico, a seconda dell’età del minore, per gestire al meglio comportamenti ed emozioni e nei casi più complessi viene valutato un leggero intervento farmacologico.

Richiedere l’aiuto di professionisti è fondamentale sia per garantire ai bambini iperattivi una vita più serena sia per offrire strategie di intervento specifiche ai genitori e insegnanti, necessarie per la difficile gestione di bambini con queste caratteristiche.