AUTISMO ‘S’CONOSCIUTO

Il disturbo dello spettro autistico è un argomento che, fortunatamente, sta subendo una crescita di interesse dalla parte delle società e delle famiglie che ne fanno parte. Essendo una patologia diffusa e delicata, da professioniste del settore, abbiamo voluto fare chiarezza sull’argomento e fornire informazioni utili e fruibili ad un ampio pubblico.

Per la scrittura di questo articolo sono partita dall’analisi delle parole chiave maggiormente ricercate su Google:

Autismo significato (Cosa s’intende per Autismo)

Autismo sintomi (Caratteristiche dell’Autismo)

Autismo si guarisce

Autismo test

 

Partiamo dal principio.

Cosa s’intende per Autismo

Autismo o più precisamente Disturbo dello spettro autistico fa parte dell’ampio spettro dei Disturbi del Neurosviluppo cioè di tutti quei  disturbi  ad  insorgenza precoce  (prevalentemente entro i 5 anni d’età) caratterizzati da una gamma di deficit nelle abilità comunicative e sociali, nell’apprendimento, nel controllo delle funzioni esecutive e a livello intellettivo.

Si definiscono disturbi dello ‘spettro’  Autistico   in quanto presentano caratteristiche comuni, ma con una sintomatologia eterogenea che si dispone su un continuum che si può manifestare a partire da una disabilità  grave ed un linguaggio assente a casi in cui il livello cognitivo è nella norma ed il linguaggio è presente.

Secondo il DSM-5 le caratteristiche che definiscono la presenza di un disturbo dello spettro autistico sono:

  • Alterazione qualitativa della comunicazione e dell’interazione sociale                                                           • deficit nella reciprocità socio-emozionale: varia da approcci sociali atipici e fallimenti nella normale conversazione bidirezionale, a una riduzione della condivisione di interessi,
    emozioni e affetti, fino alla totale mancanza di iniziativa nell’interazione sociale reciproca;
    • deficit nella comunicazione non verbale: varia da una comunicazione con scarsa
    integrazione degli aspetti verbali e non-verbali, ad anomalie nel contatto oculare e nel
    linguaggio corporeo, deficit nella comprensione e nell’uso della comunicazione non verbale,
    fino alla totale assenza di gesti ed espressioni facciali;
    • deficit nello sviluppare e nel mantenere relazioni sociali appropriate al livello di sviluppo,
    che varia dalla difficoltà di modulare il comportamento nei diversi contesti sociali, alla
    difficoltà nel gioco immaginativo condiviso e nello sviluppare amicizie, fino alla (apparente)
    assenza di interesse verso le altre persone.
  • Interessi ristretti e comportamenti ripetitivi e stereotipati                                                                              • eloquio, movimenti o uso degli oggetti stereotipato o ripetitivo, come stereotipie motorie,
    ecolalia, uso ripetitivo di oggetti o frasi idiosincratiche;
    • eccessiva aderenza a routine, pattern ritualizzati di comportamenti verbali o non verbali,
    oppure eccessiva resistenza al cambiamento, come insistenza sugli stessi percorsi o sugli
    stessi cibi, domande ripetitive o estremo disagio per piccoli cambiamenti;
    • interessi altamente ristretti e fissi, atipici per intensità o per focalizzazione, interessi
    estremamente circoscritti o perseverativi;
    • iper o ipo sensibilità a input sensoriali o interessi atipici per aspetti sensoriali dell’ambiente,
    come apparente indifferenza al dolore o al freddo, riposte evitanti a specifici suoni o aspetti
    tattili, eccessiva attività nell’odorare o nel toccare oggetti, fascinazione per luci o per oggetti
    che ruotano.

Nei criteri diagnostici si evidenzia che i sintomi devono essere presenti precocemente e che le cause della compromissione funzionale nei vari contesti di vita non derivino da un  deficit intellettivo o da un ritardo nello sviluppo.

Per gli individui che presentano marcati deficit della comunicazione sociale, il DSM-5 ha introdotto una nuova categoria: Disturbo della comunicazione sociale (pragmatica).

La seguente immagine espone in maniera molto semplificata e sicuramente non esaustiva con quali caratteristiche può manifestarsi l’autismo e quali siano i comportamenti ai quali prestare attenzione:

https://digilander.libero.it/infoautismo/Files/difficolta.htm

 

Eziopatogenesi

Eziopatogenesi dell’autismo è multifattoriale:

  • Fattori genetici
  • Anomalie cromosomiche
  • Malattie metaboliche
  • Alterazioni strutturali a livello neuronale

Mentre è stato scientificamente provato che la somministrazione di vaccini NON aumenta la probabilità di  insorgenza di autismo

Ulteriori fattori di rischio potrebbero essere :esposizione in gravidanza ad agenti inquinanti, basso peso alla nascita, prematurità e avanzata età paterna

 

Dall’autismo si guarisce?

L’autismo è una ‘condizione da cui non si può guarire, ma su cui  si può intervenire. L’identificazione precoce dell’autismo rappresenta una sfida importante poiché apre delle possibilità di presa a carico a un’età dove alcuni processi di sviluppo possono ancora venire modificati ‘(1)

Un intervento si può definite appropriato se  precoce (entro i 2-3 anni), intensivo(20/25 ore a settimana di occasioni di apprendimento in cui il bambino sia attivamente coinvolto in attività psicoeducative, generalizzate nei diversi contesti di vita (centro terapeutico, famiglia e scuola ) e  caratterizzato da una costante misurazione dei progressi.

Per fare questo si rende necessario  un attivo coinvolgimento di tutte le persone che si occupano del bambino (soprattutto  genitori ed insegnanti).

Gli interventi raccomandatati dalle Linee Guida sull’autismo sono: (2)

  • gli interventi mediati dai genitori  “possono migliorare la comunicazione sociale e i comportamenti problema, aiutare le famiglie a interagire con i loro figli, promuovere lo sviluppo e l’incremento della soddisfazione dei genitori, del loro empowerment e benessere emotivo”(2)
  • programmi intensivi comportamentali    “Efficacia dell’ABA (Applied BehaviourAnalysis) nel migliorare le abilità intellettive(QI), il linguaggio, i comportamenti adattivi del bambino” (2)
  • programmi psicoeducativi (TEACCH)    “Miglioramenti nelle abilità motorie, nelle performance cognitive, nel funzionamento, sociale e nella comunicazione.”(2), (evidenze di prove di efficacia per il metodo ABA ma non studi comparativi con altri metodi e non generalizzabile per tutti)

Le Linee Guida raccomandano:

  • gli interventi a supporto della comunicazione   “L’utilizzo di interventi a supporto della comunicazione nei soggetti con disturbi dello spettro autistico, come quelli che utilizzano un supporto visivo alla comunicazione, è indicato, sebbene le prove di efficacia di questi interventi siano ancora parziali. Il loro utilizzo dovrebbe essere circostanziato e accompagnato da una specifica valutazione di efficacia”(2)
  • Interventi per la comunicazione sociale e l’interazione
  • la strutturazione dell’ambiente.  “Secondo il parere degli esperti, è consigliabile adattare l’ambiente comunicativo, sociale e fisico di bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico: le possibilità comprendono fornire suggerimenti visivi, ridurre le richieste di interazioni sociali complesse, seguire una routine, un programma prevedibile e utilizzare dei suggerimenti, minimizzare le stimolazioni sensoriali disturbanti” (2)

 

Autismo test (Come viene diagnosticato)

La diagnosi è “clinica”, ovvero basata unicamente sull’osservazione del bambino.   È quindi necessario affidarsi a strutture sanitarie specializzate e ad una équipe multidisciplinare, composta da neuropsichiatra infantile, psicologo , logopedista, e T.N.P.E.E.
Si eseguono test specifici utili nella ricerca della diagnosi:

  • L’ADOS-2 (Autism Diagnostic Observation Shedule-2nd Edition);
  • L’ADI-R (Autism Diagnostic Interview-Revised).

L’ADOS-2 si basa sull’osservazione del gioco mentre L’ADI-R  è un’intervista raccolta dai genitori per indagare la presenza di sintomi dello spettro autistico. In fase diagnostica è indispensabile indagare, oltre ai sintomi legati all’autismo, il funzionamento cognitivo, il comportamento adattativo e le capacità linguistiche del bambino. (3)

 

Neuropsicomotricità e autismo

La terapia neuropsicomotoria è un intervento che va ad inserirsi nell’area di sviluppo potenziale del bambino, per sostenere e potenziare le sue aree funzionali.

Il Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, utilizza il gioco come tecnica elettiva con lo scopo di sviluppare e potenziare capacità motorie, psichiche, cognitive e sociali e favorire sviluppo e maturazione delle funzioni adattive del bambino.

Durante il processo terapeutico ,partendo dal gioco spontaneo è possibile potenziare  l’intersoggettività alla base  dei comportamenti sociali necessari nell’interazione con gli altri. Inoltre vengono sostenuti e  gli scambi comunicativi sia verbali che attraverso sistemi di Comunicazione Alternativa. Tramite attività strutturate e libere, sfruttando la motivazione del bambino come spinta evolutiva, è possibile insegnare nuove abilità e  ampliare pattern di interessi ristretti.

I caregivers sono parte integrante del processo terapeutico per cui gli obiettivi e le strategie utilizzate vengono sempre condivise ed attuate con tutte le figure che si occupano del bambino al fine di generalizzare e sostenere le acquisizioni in tutti gli ambienti di vita .

 

 

Bibliografia:

(1)sito inTherapy Studi Cognitivi

(2)https://www.fondazionemarino.it/attachments/article/283/LG_autismo_def.pdfL

(3)https://www.ospedalebambinogesu.it/autismo-disturbi-dello-spettro-autistico-79955/

DSM-5 ((Manuale diagnostico e Statistico dei  disturbi mentali)

-Materiale corso: I disturbi del neurosviluppo e psicopatologici dell’età evolutiva: buone pratiche e linee guida per la diagnosi e il trattamento ‘Ospedale Pediatrico Bambino Gesù’